Lawrence Ferlinghetti (foto d'archivio)

. . . L’universo trattiene il suo respiro
C’è silenzio nell’aria
La vita pulsa ovunque
La cosa chiamata morte non esiste.
 
da “Un mucchio di immagini spezzate”.

Gli spiriti liberi non hanno tempo né spazio. Sono come l’aria o l’acqua: elementi preziosi e insostituibili. Il corpo di Ferlinghetti non è più tra noi dopo oltre un secolo dedicato all’Arte nel senso più alto e profondo di questa parola. Pittore, poeta, editore temerario della Beat generation che pubblicò Kerouac e Ginsberg e che proprio per la poesia “L’urlo” di Ginsberg venne sbattuto in galera per oscenità. Libraio che trasformò la sua libreria in una fucina del pensiero. La libertà fatta persona lontana anni luce da inutili intellettualismi. Lo so che non è morto. Tutte le sue creazioni hanno il dono dell’immortalità ma io sono solo un uomo e mi mancherà. Il vuoto già lo sento dentro.

Osa essere un guerrigliero poetico non – violento
un antieroe.
Controlla la tua voce più incontrollata con
compassione.
Fai il vino nuovo con gli acini della rabbia.
Ricorda che gli uomini e le donne sono esseri
infinitamente estatici, infinitamente sofferenti.
Solleva i ciechi, spalanca le tue finestre chiuse
solleva il tetto
svita le serrature delle porte, ma non buttare via
i cardini.
 
da “Poesia come arte che insorge”