Nessuno ti amerà mai quanto ti ho voluto io. La notte sei l’ultimo volto che vedo, la mattina sorgi nella mia testa come l’alba.” Sono frasi tratte dallo splendido romanzo Il destino di un amore (Skira, 2021) di Luca Nannipieri, noto critico d’arte, storico dell’arte e scrittore.

È la storia vera, dura come duro e pieno di mistero, di sconfitte, di dolcezze e di perdoni, è l’amore. Il romanzo è incentrato su una donna sconosciuta ma straordinaria: Cecilia Soldani, moglie di Tiziano Vecellio, uno degli artisti più acclamati del suo tempo. Lei è incinta del terzo figlio: una gravidanza complicata. Cecilia vorrebbe abortire per continuare ad amare il pittore, ma muore scegliendo di dare al mondo la creatura che il marito vuole, invece, con forza. Alla nascita della piccola Lavinia, Tiziano, che fino ad allora ha seguito solo gloria e denaro, è travolto dall’improvvisa coscienza di un sentimento immenso e unico, scoperto solo con la morte della moglie. Inizia, così, a cercare Cecilia nei suoi quadri, dipingendola con tutto l’amore che negli anni non è riuscito a darle. La Venere – realizzata nel 1538 e oggi conservata agli Uffizi – è ancora, per chiunque la osservi, la scintilla palpitante di quel dolore e di quell’amore.

Luca Nannipieri ci fa dono della bellezza di questa storia anche attraverso alcune conferenze che toccheranno diverse città italiane. Venerdì 26 novembre alle ore 18.00 sarà a Livorno al Museo della Città (sala di arte contemporanea) insieme ad Antonio Celano, editor del suo romanzo e direttore di collana per l’Associazione Qulture.

Sabato 27 novembre alle ore 17.00 sarà a Carrara, nell’aula magna dell’Accademia di Belle Arti, introdotto da Antonio Celano e dalla Presidente di Associazione Qulture Michela Rossi.

Foto di Luigi Polito

Luca Nannipieri, nato a Pisa nel 1979, è storico e critico d’arte, giornalista e scrittore italiano. Riconosciuto dalla stampa francese come uno dei critici d’arte italiani più mediaticizzati, ha tenuto conferenze nei maggiori musei italiani, dalla Pinacoteca di Brera a Milano ai Musei Capitolini a Roma, dal Parco Archeologico di Pompei al Macro di Roma, fino a istituzioni quali la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica. Laureatosi all’Università di Bologna, ha incentrato nel corso degli anni la sua riflessione sul rapporto tra la persona, le comunità e il patrimonio storico-artistico.

Ha scritto di arte e cultura su settimanali come “Panorama” e quotidiani come “Il Corsera”, “Il Giornale”, “Europa”, “QN”, “Il Sussidiario”, nonché su magazine e riviste specializzate d’arte come “Artribune” e “Exibart”. Ha curato e condotto la rubrica “SOS Patrimonio artistico” su Rai1, al “Caffè di Unomattina”, da cui è stato tratto il libro Splendori e miserie del patrimonio artistico nazionale (2018), pubblicato da Rai Libri e la rubrica “Capolavori rubati”, da cui Skira ha tradotto il libro omonimo (2019). Sempre con Skira ha pure pubblicato A cosa serve la storia dell’arte (2020), oggi tradotto anche in Francia dall’Harmattan Paris, sotto l’egida della Sorbona.

Spesso è ospite e invitato come critico d’arte nei programmi di Rai1, La7, Sky Tg24, Canale5 e RaiDue.

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